La casa nella prateria by Laura Ingalls Wilder

La casa nella prateria by Laura Ingalls Wilder

autore:Laura Ingalls Wilder [Wilder, Laura Ingalls]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Gallucci
pubblicato: 2018-11-01T09:00:00+00:00


Bovini del Texas

Un pomeriggio Laura e papà erano seduti sulla soglia. La luna brillava sulla buia prateria, il vento taceva e papà suonava dolcemente il violino.

Lasciò un’ultima nota vibrare in lontananza per poi dissolversi alla luce della luna. Tutto era talmente bello che Laura avrebbe voluto rimanere così per sempre. Ma papà disse che per le bambine era ora di andare a dormire.

Poi Laura sentì uno strano rumore in lontananza: «Che cos’è?» disse.

Papà rimase in ascolto: «Accidenti, bestiame!» disse. «Devono essere mandrie che vanno a Nord, verso Fort Dodge».

Dopo essersi svestita Laura, in camicia da notte, si affacciò alla finestra. L’aria era immobile, non si muoveva un filo d’erba, e da lontano arrivava quel suono, a metà tra canto e lamento.

«È un canto, Pa?» chiese.

«Sì» disse papà. «I cowboy cantano per addormentare gli animali. Ora vai a letto, furbetta!»

Laura pensava agli animali sdraiati a terra sotto la luce della luna e ai cowboy che cantavano loro una ninna nanna.

Il mattino dopo, quando uscì di casa, c’erano due strani uomini a cavallo vicino alla stalla. Parlavano con papà. Erano di un marrone rossiccio come gli Indiani, ma i loro occhi erano a mandorla, con palpebre spioventi. Indossavano lembi di pelle sui pantaloni, speroni e cappelli a falda larga. Avevano fazzoletti legati intorno al collo e pistole al fianco.

Salutarono papà, poi partirono al galoppo.

«Che fortuna!» disse papà a mamma. Quegli uomini erano cowboy. Volevano che papà li aiutasse a tenere il bestiame lontano dai burroni del promontorio, sopra al ruscello. Papà non aveva chiesto denaro, ma della carne. «Ti piacerebbe un bel pezzo di bovino?»

«Oh, Charles!» disse mamma, e le brillavano gli occhi. Papà si legò un grosso fazzoletto intorno al collo. Mostrò a Laura come poteva tirarlo su per proteggere il naso e la bocca dalla polvere. Poi cavalcò Patty verso Ovest lungo il sentiero indiano, finché Laura e Mary non poterono più vederlo.

Per tutto il giorno il sole rovente brillò e il vento caldo soffiò, e il rumore delle mandrie si avvicinava. Era un muggito indistinto e malinconico. Verso sera un polverone si alzò all’orizzonte. Mamma disse che tutti quegli animali calpestavano l’erba e sollevavano la terra della prateria.

Papà tornò a casa a cavallo al tramonto, coperto di polvere. Aveva polvere nella barba, nei capelli, nelle pieghe delle palpebre, e la polvere gli cadeva dai vestiti. Non portò nessun bovino, perché la mandria non aveva ancora attraversato il ruscello. I buoi procedevano lentamente, fermandosi a brucare l’erba lungo il cammino. Dovevano mangiare abbastanza per arrivare belli grassi nelle città dove sarebbero stati venduti.

Papà non parlò molto quella sera, né suonò il violino. Andò a dormire subito dopo cena.

Ora la mandria era così vicina che Laura poteva sentirla distintamente. Il muggito malinconico risuonò per tutta la prateria fino a notte fonda. Poi gli animali tacquero e i cowboy cominciarono a cantare. Le loro canzoni non somigliavano a ninne nanne. Erano acute, tristi e malinconiche, come l’ululare dei lupi.

Sdraiata nel letto, Laura ascoltava le tristi melodie che si libravano nella notte. In lontananza, dei lupi veri ululavano.



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